La Linea Maginot

La costruzione iniziò nell’agosto del 1928 con la grande opera di Rimplas nelle Alpi Marittime, approvata nel 1927. Questa decisione  è giustificata dal fatto che l’Italia, guidata dai fascisti dal 1922, è vista come una minaccia molto prima della Germania.

Definizioni:

CORF: Commission d’Organisation des Régions Fortifiées
MOM: Main d’Oeuvre Militaire

On ne passe pas
On ne passe pas

La Francia prevede per l’esercizio finanziario 1930-1934 (5 anni interi) un investimento di 2.900 milioni di franchi, di cui 1.000 subito disponibili per la cstruzione delle fortificazioni

Dal 1929 al 1935 la realizzazione dei lavori procede rapidamente, in due fasi successive:

  • costruzione di aree fortificate prioritarie (1929-1932): regione fortificata di Metz (RFM), Lauter (RFL), Rive du Rhon, Alpi
  • Estensione della RFM ad entrambe le estremità (1931-1934): Longuyon-Rochonvillers e Anzeling-Téting, e leggera fortificazione dei Vosgi tra Grand-Hohekirkel e Lembach.
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Gli ingegneri di CORF rafforzeranno così i confini del Lussemburgo dalla Germania e dall’Italia. Sfortunatamente i crediti rafforzeranno solo i settori più sensibili:

  • altipiani e valli  che si trovano tra Longuyon e Boulay;
  • le vette che comandano le valli di Bitche;
  • il nord della pianura alsaziana;
  • nelle Alpi in modo discontinuo, nella regione di Nizza e in alcune aree sensibili della Corsica.

Le casematte degli ultimi settori più sono coperte dall’artiglieria di grandi opere mentre il settore di Boulay con St-Avold ha solo piccole opere prive di artiglieria a lungo raggio. Le aree del Reno e dei Vosgi subiranno rinvii e casematte e artiglieria previste non verranno realizzate.

La grande crisi finanziaria del 1929 e la sottostima iniziale dei costi realizzazione, portano al progressivo differimento del budget per intere sezioni della Linea Maginot e inizia la realizzazione delle zone considerate prioritarie.

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Il credito aggiuntivo di 1,275 miliardi di FF, votato nel 1934, consente di costruire tre nuove sezioni della fortificazione CORF:

  • estensione della Lauter RF alla Saarland (3 piccole strutture e 9 bunker, senza artiglieria della fortezza)
  • istituzione della testa di ponte Montmédy (4 strutture e 12 casematte)
  • creazione della talpa Maubeuge-Eth (5 piccole opere e 9 casematte, senza artiglieria)

Sebbene realizzata a costi inferiori, questa  fase di costruzione, denominata “Nuovi Fronti”, beneficia delle lezioni delle prime due fasi e alcuni errori e limitazioni del progetto originale vengono corretti. La limitazione del budget disponibile comporta, tuttavia, il posticipo della partenza della maggior parte dei blocchi di artiglieria a giorni migliori.

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Il successo in questa fase – stimato al 50% di quanto inizialmente previsto – è comunque impressionante. La linea Maginot è composta da:

  • 44 opere di artiglieria;
  • 62 opere di fanteria;
  • 365 casematte CORF;
  • 89 rifugi;
  • 17 osservatori;
  • molti piccoli fortini;
  • un gran numero di caserme, depositi di materiali e munizioni;
  • 344 pezzi di artiglieria di fortificazione;
  • 1533 campane corazzate;
  • 2.000.000 di metri cubi di calcestruzzo;
  • 150.000 tonnellate di acciaio;
  • più di 100 km di gallerie, paragonabili alla lunghezza delle linee della metropolitana di Parigi esistenti nel 1935. Ci sono voluti tre anni per costruirli, contro i 40 anni della metropolitana;
  • oltre 450 km di strade e ferrovie;
  • una rete telefonica militare completa;
  • dispositivi di allagamento programmati per bloccare le pianure complete.

Il tutto è costruito da più di 20.000 lavoratori nel 1931 e diverse migliaia nel 1939-40 più decine di migliaia di soldati.

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Nel 1935, la Lnea Maginot non è una fortificazione omogenea a causa dell’esaurimento dei fondi.

Nelle Valli dell’Ubaye e dell’Ubayette sono presenti alcune opere appartenute alla Linea Maginot Alpina; erano destinate alla difesa del vicino confine italiano, presso il Col del Larche / Colle della Maddalena.

Il Vallo Alpino

In Valle Stura, Scendendo dal colle della Maddalena, sono presenti parecchie opere del Vallo Alpino Occidentale, atte a fornire pretezione all’ingresso della provincia di Cuneo; due siti sono di particolare interesse: lo sbarramento di Prinardo, in alta valle,  e lo sbarramento di Moiola che conta decine di opere, la maggior parte incompiute, e mai utilizzate nel conflitto.

Lo Sbarramento di Moiola
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Fonte e licenza

Il materiale sulla Linea Maginot proviene dal sito (in francese)  wikimaginot.eu, distribuito sotto licenza di attribuzione Common Creative e tradotto da droneleye.eu

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