Una panoramica sulle opere che compongono lo sbarramento di Moiola, un insieme di fortificazioni appartenenti al Vallo Alpino Occidentale risalenti agli Anni ’40.
Leggi tuttoLo Sbarramento di Moiola – Valle Stura di Demonte

Una panoramica sulle opere che compongono lo sbarramento di Moiola, un insieme di fortificazioni appartenenti al Vallo Alpino Occidentale risalenti agli Anni ’40.
Leggi tuttoUn giro nella cava abbandonata, sullo sfondo la Valle Gesso.
Leggi tuttoLa vecchia cava, uno splendido sito di archeologia industriale.
Leggi tuttoIn volo con il drone verso l’opera 6 blocco sud del Vallo Alpino Occidentale presso Moiola.
Leggi tuttoPercorrendo la Valle Ellero, provincia di Cuneo, tra Roccaforte e Villanova Mondovì si scopre, arroccato sulla sinistra orografica della valle, il Santuario di Santa Lucia.
Leggi tuttoUn volo a Moiola, in bassa Valle Stura.
Il primo giorno del 2017, in una freddo secco ed intenso, una ripresa sul fiume Stura, nei pressi dello sbarramento di Moiola: una serie di fortificazioni e caserme appartenenti al Vallo Alpino Occidentale, la cui costruzione risale attorno agli anni 40.
La fornace di inizio Novecento, a Boves.
L’impianto era utilizzato per la produzione di mattoni, la cui materia prima, l’argilla, veniva estratta nella collina adiacente.
Camminando verso Narbona, il paese abbandonato sulle Alpi della Valle Grana.
Leggi tuttoFortificazioni del Vallo Alpino Occidentale, presso Villaggio Primavera, viste dal drone.
Nel 1931 Lo Stato Maggiore del Regio Esercito, con la circolare protocollo 200, dette inizio alla costruzione del Vallo Alpino.
La circolare 200 definiva le direttive per l’organizzazione difensiva permanente in montagna, e portò all’edificazione di decine complessi fortificati.
Sulla destra orografica della Valle Stura di Demonte, nei pressi di Aisone, sorgono gli archi di un vecchio acquedotto.
La presa d’acqua era nel vicino Vallone della Valletta, e veniva portata da ‘I Erc’ su un lato della collina morenica di Aisone, ‘La Mouoro’, in una canalizzazione di cui si vede ancora traccia.
Pare non siano reperibili riferimenti storici relativi alla sua costruzione negli archivi della curia, per cui l’acquedotto risulta antecedente al 1700.
Purtroppo la struttura è in un completo stato di abbandono, difficile da raggiungere in estate a causa della fitta vegetazione.
Un video con il drone di questo posto bello, abbandonato ed inquietante.
Avvolto nella vegetazione, il Castello di Savio o di Montemale, con le finestre nere e circondato da un inquietante silenzio, è allo stato di abbandono.
Il collegio salesiano venne costruito negli Anni Sessanta e chiuso nel 1981; da allora è in stato di abbandono; la struttura è fatiscente, spesso oggetto di visita di urbex.Il collegio è un blocco di cemento in stile anni Sessanta, un ecomostro connesso al santuario di Madonna dei Boschi di Peveragno.
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